Tour de France 2018, Soler alla sua prima esperienza: “Sono al servizio dei leader”

Marc Soler parteciperà al Tour de France 2018, facendo il suo debutto alla corsa francese. Lo spagnolo fa parte della preselezione della Movistar, ma la stessa formazione ha sciolto ogni dubbio sulla sua presenza il prossimo 7 luglio. Il vincitore della Parigi-Nizza 2018 è stata una delle migliori rivelazioni di questa stagione, in cui è riuscito a battagliare con i migliori in più di un’occasione. Alla Grand Boucle il suo ruolo non potrà che essere secondario, in una selezione che dovrebbe comprendere Nairo Quintana, Mikel Landa Meana e Alejandro Valverde, tre corridori di grandissima esperienza da cui imparare come affrontare la competizione più importante del calendario ciclistico.

Il classe ’93 ha rilasciato un’intervista riportata dal sito della Movistar, in cui analizza le sue emozioni per la prima partecipazione al Tour: “Sono molto felice di correre il mio primo Tour. Vado con tutta la voglia di aiutare al massimo, imparare molto e portare il mio granello di sabbia per tentare di vincere questo Tour. Per me è un sogno che si avvera. Ho sempre detto che è la corsa che guardavo d’estate con mio padre sul divano quando ero un bambino, e per questo sono più motivato che mai”.

Soler ricorda il motivo in cui gli è stata annunciata la possibilità di correre in Francia: “Prima del Giro dell’Aragona, Eusebio (Unzué, direttore sportivo della Movistar, ndr) mi ha detto che avevo buone possibilità di correrlo e che mi sarei dovuto preparare bene. Per questo ho messo un po’ da parte Giro del Delfinato e Campionati Nazionali, per prepararmi bene specialmente per la seconda metà del Tour, che è dove posso aiutare di più. Ho fatto molti allenamenti in altura e vedremo se questo mi darà un buon risultato”.

Lo spagnolo ha ben chiaro il suo ruolo all’interno della formazione: “Il mio obiettivo è aiutare al massimo i nostri leader. Nella prima settimana in pianura, farò tutto ciò che mi chiederanno e quando inizieranno le salite tirare il gruppo, infilarmi nelle fughe… Tutto ciò che toccherà in quel momento. Credo che con la Sky possiamo essere la squadra più forte, con corridori per tutti i terreni, e con le condizioni in cui arriviamo sarà difficile lasciarci senza corridori nella maggior parte delle situazioni. I primi nove giorni saranno più per non perdere tempo, specialmente il giorno del pavé, e per questo bisognerà proteggere i leader più che mai. A cominciare dal primo giorno di riposo arriva il nostro terreno, e se non avremo perso molto tempo sono sicuro che per noi andrà molto bene”.

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